Ad aprile 2025, il panorama creditizio in Italia ha rivelato un interessante cambiamento: il costo del credito bancario ha mostrato una flessione rispetto ai massimi di ottobre 2023, con il tasso medio delle nuove erogazioni, comprendente mutui e prestiti, che è sceso al 3,79%. Questo segnale è particolarmente incoraggiante per chi cerca finanziamenti in un contesto in continua evoluzione.
Tuttavia, la situazione per chi deposita i propri risparmi presso le banche è ben diversa. I rendimenti sui depositi rimangono ai minimi storici, evidenziando un ampio divario tra quello che le banche offrono ai risparmiatori e quanto ottengono dai mutuatari. In questo contesto, risulta fondamentale esplorare le diverse opzioni disponibili per massimizzare i propri risparmi.
Un Calo dei Tassi con Implicazioni Significative
I dati pubblicati dall’ABI indicano un cambiamento nella tendenza: il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese, che a dicembre 2023 era al 5,45%, è diminuito a 3,82%. Per quanto riguarda i mutui sulla prima casa, la media è calata a 3,29%. Questa evoluzione sta contribuendo a portare la media delle erogazioni attorno al 3,79%.
Il rallentamento del tasso di interesse è dovuto principalmente ai tagli della BCE sui tassi di mercato. Ad esempio, l’Euribor a tre mesi è attualmente stabilizzato intorno al 2,14%, mentre il rendimento dei BTP a 10 anni ha raggiunto il 3,64%. Nonostante ciò, le famiglie che richiedono un mutuo continuano a vedersi applicare tassi superiore rispetto agli anni passati.
Depositi Bancari e Risparmi: Una Realtà Complessa
Mentre i tassi sui prestiti mostrano segnali di miglioramento, la situazione dei depositi bancari rimane problematica. Ad aprile, il tasso medio sui depositi ha toccato solamente lo 0,73%, includendo anche i conti correnti, che rendono solo 0,35%. I depositi a durata prestabilita, pur oscillando attorno al 2,37%, sono ancora insufficienti per attrarre nuovi risparmiatori.
In termini di quantità, la raccolta totale da parte delle banche è aumentata dell’1,9% su base annua, raggiungendo un totale di 1.811 miliardi di euro. È interessante notare che la raccolta indiretta ha registrato un incremento di 131 miliardi tra marzo 2024 e marzo 2025, mostrando una certa dinamicità nel settore.
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