Nel 2024, il focus si sposta sulla classifica delle città più care in Italia, grazie anche alla diminuzione dei tassi di interesse sui mutui. Secondo il Report Fiaip Monitora Italia, elaborato dal Centro Studi Fiaip in collaborazione con Enea e I-Com, si segnalano un incremento delle compravendite pari all’1,5% su un campione di oltre 600 professionisti del settore immobiliare.
Un dato interessante è l’attenzione crescente per le abitazioni con alta efficienza energetica, una modifica culturale che rispecchia anche l’urgenza della direttiva europea sulle Case Green. Anche i prezzi delle abitazioni e degli affitti hanno mostrato un incremento, specialmente nelle grandi città, rendendole soggette a una classifica delle città più care.
I centri urbani con l’aumento dei prezzi maggiori
Nel 2024, le città continuano a giocare un ruolo cruciale nel mercato immobiliare italiano. Il fenomeno dello spostamento della popolazione dalle province verso i grandi centri ha generato un aumento della domanda che le nuove costruzioni faticano a soddisfare. Il risultato è un chiaro aumento dei prezzi:
- Roma +4%;
- Torino +3,1%;
- Napoli +2,3%;
- Milano +1,6%.
La crescita dei valori di mercato si attesta attorno al 2%, concentrandosi prevalentemente nelle località di maggiore interesse turistico, dove una parte delle compravendite è destinata a investimenti a fini di locazione breve.
Settore degli affitti in espansione
Questa tendenza si riflette anche nel settore degli affitti. Nel 2024, il numero di contratti stipulati è aumentato del 2% rispetto all’anno precedente, e la previsione è di un’ulteriore accelerazione nel 2025, con un aumento stimato del 3%.
Il costo degli affitti per le famiglie italiane è in crescita. In media, si registra un incremento del 7%, effetto di tassi di interesse elevati che hanno allontanato molti potenziali acquirenti, dirigendo così la domanda verso le locazioni. Con una prevista diminuzione dei tassi di interesse nel 2025, i canoni dovrebbero salire di circa il 4% l’anno prossimo.
Un futuro incerto per il settore non residenziale
Se il mercato residenziale segna una crescita evidente, quello non residenziale presenta scenari più incerti. Le strutture industriali mostrano buoni segnali, con un aumento delle compravendite dell’1,5%, dei prezzi dell’1,8% e degli affitti del 2%.
Al contrario, negozi e uffici stanno vivendo un periodo di crisi, registrando un rallentamento nelle vendite. I dati mostrano un calo tra l’1% e il 2,5% per entrambi i comparti, mentre gli affitti continuano a crescere. Si prevede un lieve miglioramento per il 2025, ma alcune tendenze a lungo termine, come l’e-commerce e il lavoro da remoto, continueranno a influenzare negativamente questo mercato.
Un’attenzione crescente per l’ambiente
Una delle tendenze più evidenti nel mercato immobiliare del 2024 è l’incremento della domanda di soluzioni green. L’interesse per la qualità energetica delle abitazioni è cresciuto del 4%, con un aumento delle compravendite di case più efficienti che supera ampiamente la media nazionale:
- classe C: +32%;
- classe D: +10%;
- classe E: +16%.
Questa tendenza è evidente anche nel segmento di fascia alta. La classe energetica più comune per le abitazioni di lusso è l’A1, una situazione alimentata dai risparmi a lungo termine e dall’imminente scadenza della direttiva europea sulle Case Green, che richiederà costose ristrutturazioni per gli edifici non conformi.
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