Wednesday, June 4, 2025

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Nuovo taglio dei tassi BCE: mutui più bassi anche in Italia

La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di procedere con un nuovo taglio dei tassi ha suscitato l’attenzione di molti. Giovedì 5 giugno, è previsto un significativo abbassamento, che porterà il tasso sui depositi al 2%. Questo rappresenta l’ottava riduzione nell’arco dell’anno, volto a sostenere la crescita economica in un contesto caratterizzato da incertezze e inflazione altalenante.

Le prossime scelte della BCE si preannunciano complesse, influenzate dall’andamento delle politiche commerciali statunitensi e dalla difficoltà di prevedere con esattezza i futuri scenari economici.

Implicazioni del ridimensionamento dei tassi

Secondo uno studio condotto da Bloomberg, la maggior parte degli economisti prevede che il taglio di giugno sarà approvato. Tuttavia, solo il 64,7% degli esperti prevede che i tassi rimarranno invariati a luglio, mentre il 76,5% anticipa un nuovo taglio a settembre. Una volta effettuato l’intervento di giugno, la coesione all’interno del consiglio direttivo della BCE potrebbe iniziare a vacillare, in quanto alcuni membri potrebbero optare per una pausa, considerando l’aumento della spesa pubblica nell’Eurozona, a partire dalla Germania. Altri sosterranno la necessità di stimoli addizionali per mantenere viva la ripresa economica.

Martin Van Vliet, stratega macro globale di Robeco, ha dichiarato che “ogni ulteriore riduzione dei tassi dovrebbe essere meno automatica”. Katharine Neiss, economista capo di PGIM Fixed Income, ha sottolineato che “é molto probabile che il contesto macroeconomico giustifichi ulteriori tagli a breve termine per sostenere l’economia in questo periodo di instabilità, ma che tassi più elevati potrebbero essere necessari in seguito, a condizione che altre leve politiche, come quella fiscale, siano coinvolte”.

Influenza dei dazi sulle decisioni BCE

Un aspetto significativo volto a influenzare le decisioni della BCE è rappresentato dai dazi imposti dall’amministrazione Trump. Queste misure protezionistiche potrebbero alterare il comportamento dei prezzi e la crescita economica. Secondo un membro della BCE, “lo scenario di base avrà una probabilità inferiore al 50% di realizzarsi”. Il polo dirigente sta infatti esaminando diversi scenari, ma mancano evidenze solide per fare previsioni accurate.

L’incertezza relativa all’impatto dei dazi sulle economie europee potrebbe quindi condizionare le future decisioni di politica monetaria. Di conseguenza, Unicredit ritiene che, sebbene ci sia attualmente sostegno per un ulteriore allentamento, alcuni membri della BCE potrebbero preferire una “pausa” fino a quando non sarà più chiaro l’effetto delle misure americane.

Previsioni per futuri tagli

Le stime di Unicredit indicano che i tassi potrebbero scendere all’1,75% già a settembre. È pertinente sottolineare che la velocità e la frequenza dei tagli futuri saranno influenzate da diversi fattori, inclusi l’andamento dell’inflazione, l’impatto dei dazi e le politiche fiscali dei singoli Stati membri.

Il metodo della BCE rimane improntato alla flessibilità. Christine Lagarde, presidente della BCE, deve “lasciare aperta la possibilità di nuovi allentamenti” anche se è improbabile che fornisca tempistiche precise per i futuri interventi. Fonti interne indicano che il consiglio direttivo continuerà a “sottolineare l’importanza dei dati” per ogni futura decisione.

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