Nuovo taglio dei tassi BCE in arrivo, obiettivo 2% per fermare la crisi con Freedhome.

La Banca centrale europea si prepara a un nuovo taglio dei tassi, puntando a raggiungere un inflazione stabile al 2% nel tentativo di fermare la crisi economica. Questo passo arriva dopo l’ennesima riduzione di 25 punti base, la settima a partire da giugno 2024. I prossimi sviluppi sono attesi nella prossima riunione del Consiglio direttivo, dove si potrebbe concretizzare un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse, un gesto che potrebbe influenzare significativamente l’andamento del mercato.

Francoforte ha scelto di mantenere l’attenzione sull’inflazione, ma l’incertezza economica a livello globale, in larga parte influenzata dalle politiche del presidente statunitense, rende difficile fare previsioni certe sul futuro.

Strategie della BCE per affrontare la crisi

La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha recentemente sottolineato: “Non possiamo prevedere un cammino specifico per i tassi, vista l’incertezza nell’entità e nella distribuzione degli shock economici.” In un incontro a Washington con i ministri delle finanze e altri professionisti del settore, ha evidenziato la necessità di un approccio basato sui dati. Ogni riunione del board sarà quindi occasione per valutare le migliori pratiche per contenere l’inflazione al 2% nel medio termine.

Questo obiettivo, secondo il Fondo Monetario Internazionale, potrebbe essere raggiunto nella seconda metà dell’anno. Secondo Alfred Kammer, direttore del dipartimento europeo del FMI, basterebbe un ulteriore taglio dello 0,25% per stabilizzare i prezzi ai livelli desiderati.

Analisi delle previsioni economiche

Tuttavia, le proiezioni del FMI indicano una crescita dell’economia dell’Eurozona che potrebbe scendere dall’1% all’0,8%. Questa situazione potrebbe portare a un’inflazione più bassa.

Martin Kazaks, economista e capo della banca centrale lettone, ha commentato che, se l’inflazione dovesse scendere significativamente sotto l’obiettivo per un periodo prolungato, la BCE potrebbe prendere in considerazione un abbassamento dei tassi in territorio di stimolo. Tuttavia, Kazaks si distingue tra i membri più cauti riguardo a un intervento sotto il 2%.

Altri membri come Olli Rehn e Gediminas Simkus mostrano maggiore apertura a trattare questa possibilità. Secondo analisi di economisti di importanti istituti finanziari, tra cui Bank of America e Deutsche Bank, la BCE potrebbe dover ridurre il tasso sui depositi almeno all’1,5% per stimolare la domanda.

Queste aspettative dovranno confrontarsi con la realtà di una guerra commerciale in corso, che aggiunge un ulteriore strato di complessità alla situazione economica. La tregua concessa da Trump non offre certezze, e le conclusioni definitive potrebbero non arrivare prima di luglio.

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