Febbraio offre una panoramica chiara, ma allarmante, per chi sta considerando di acquistare una casa: i mutui per l’acquisto della casa mostrano una certa convenienza, ma le sfide geopolitiche globali potrebbero influenzare negativamente questa situazione. È cruciale che famiglie e imprese rimangano vigilanti riguardo ai prossimi sviluppi del mercato. Le instabilità internazionali potrebbero, anche se non è garantito, portare a un aumento significativo dei tassi.
Finanziamenti aziendali: costi in calo a febbraio offrono nuove opportunità
Le istituzioni bancarie stanno riducendo i costi dei finanziamenti destinati alle aziende, con un tasso medio che a febbraio è sceso al 3,98%, rispetto al 4,15% di gennaio. Questa è un’ottima occasione per chi desidera investire o espandere le proprie attività, specialmente grazie alle politiche monetarie europee che offrono condizioni favorevoli. Tuttavia, il contesto internazionale potrebbe aumentare i costi dei prestiti a lungo termine, secondo Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario dell’Abi.
Mutui casa a febbraio: lieve rialzo ma opportunità ancora presenti
Per chi è interessato all’acquisto di una casa, febbraio ha visto un aumento del costo medio dei mutui per l’acquisto della residenza, portandolo al 3,17%, un incremento rispetto al 3,12% di gennaio. Anche se i tassi attuali sono lontani dal picco di dicembre 2023 (4,42%), è fondamentale prestare attenzione ai futuri sviluppi del mercato, poiché la volatilità causata dalle tensioni geopolitiche potrebbe influenzare i tassi.
Secondo Torriero, la politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea continua a sostenere i tassi sui finanziamenti a breve termine, ma le tensioni internazionali potrebbero influenzare negativamente i tassi a lungo termine. L’aumento dell’Irs a dieci anni è ora all’2,64%, un aumento significativo rispetto ai minimi di dicembre.
Rallentamento economico: famiglie e imprese in modalità cautelosa
Le richieste di finanziamenti da parte di famiglie e aziende scendono, evidenziando un contesto economico fragile. Questa tendenza, spiega l’Abi, è il risultato di una crescita economica che fatica a ottenere slancio, portando a decisioni di investimento e consumo più prudenti.
Per i finanziamenti già concessi, le condizioni restano favorevoli: il tasso medio è sceso a febbraio 2025 al 4,27%, un miglioramento rispetto al 4,32% del mese precedente.
Depositi bancari: rendimenti sempre più contenuti
I depositi bancari continuano a offrire rendimenti minimi. A febbraio, il rendimento medio è sceso allo 0,82%, in calo rispetto allo 0,85% di gennaio. Soprattutto, i conti correnti, concepiti principalmente per le operazioni di pagamento piuttosto che per l’investimento, hanno visto un ulteriore abbassamento al 0,39% dal precedente 0,41%.
Il differenziale tra i tassi dei finanziamenti e il costo della raccolta rimane stabile a febbraio, attestandosi su 180 punti base, il che indica una gestione equilibrata tra la remunerazione dei depositi e il costo del credito.
Crediti deteriorati: un segno di miglioramento nel rischio bancario
I crediti deteriorati netti continuano a calare, raggiungendo i 30,5 miliardi di euro a gennaio 2025, rispetto ai 32,1 miliardi di settembre 2024. La loro incidenza sui crediti totali è diminuita all’1,47%, mostrando un miglioramento rispetto all’1,54% di cinque mesi prima.
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La situazione dei mutui casa resta fluida e le indicazioni suggeriscono di rimanere vigili. È il momento di porsi domande strategiche e considerare le opportunità che si possono raccogliere in un contesto in evoluzione. Inizia ora il tuo viaggio nel mondo degli investimenti immobiliari.
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