Tuesday, April 22, 2025

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Crescita delle case green: dove si acquistano più immobili in classe A e B.

Nel 2024, si osserva un notevole incremento nell’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica, in particolare quelli classificati in classe A e B. Questo crescent trend, evidenziato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, raggiunge una quota del 7,8% rispetto al 6,5% del 2023. Questo cambiamento dimostra chiaramente l’interesse crescente degli italiani verso le case green, unite alla volontà di adottare scelte più sostenibili e risparmi energetici. Inoltre, i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate riportano un +6% di vendite di nuove costruzioni rispetto all’anno precedente, ulteriormente a sostegno di questa tendenza.

Città italiane: un progresso verso l’efficienza energetica

Tra le metropoli italiane, Bologna si distingue per la prevalenza di compravendite di immobili in classi energetiche A e B, rappresentando un’impressionante percentuale del 13,7% del totale cittadino. Seguono Verona, con un 9,3%, e Milano, con il 6,8%. Tuttavia, il trend non è omogeneo, poiché città come Bari, Torino e Roma si attestano intorno al 3%. Insoddisfacente è la situazione di Firenze, Genova e Palermo, dove le percentuali di immobili ad alta efficienza energetica rimangono sotto l’1%. Nonostante la crescente consapevolezza sulle abitazioni sostenibili, i dati rivelano che la maggior parte delle compravendite continua a oscillare verso immobili con basse prestazioni energetiche (classi F e G).

In particolare, Napoli e Palermo dominano questa tendenza, con oltre il 90% delle transazioni in queste categorie meno efficienti. Al contrario, Torino e Verona mostrano una prevalenza maggiore di classi intermedie (C-D-E), con oltre il 43% e il 36% rispettivamente degli acquisti.

Città Classe A-B (%) Classe C-D-E (%) Classe F-G (%)
Bologna 13,7 21,8 64,5
Verona 9,3 36,4 54,3
Milano 6,8 24,1 69,1
Bari 3,3 7,2 89,5
Torino 3,1 43,7 53,2
Roma 2,9 8,5 88,6
Napoli 1,2 4,8 94,0
Genova 0,9 10,7 88,5
Palermo 0,9 7,8 91,3
Firenze 0 12,4 87,6

Una sfida per la sostenibilità: le abitazioni a bassa efficienza energetica

Riguardo all’efficienza degli edifici, l’Italia presenta una realtà complessa, con un patrimonio residenziale caratterizzato da immobili datati e una predominanza di classi basse. Secondo la consulenza di Nomisma, il settore residenziale è responsabile del 25% del consumo energetico del Paese, mentre il 54% delle abitazioni appartiene alle categorie meno efficienti (F e G), con picchi del 65% in zone climatiche D. Nonostante interventi come il Superbonus 110% e altri bonus edilizi, il traguardo di una progressiva riqualificazione energetica appare ancora lontano.

Costi di riqualificazione: un investimento necessario

Un importante passo per colmare il gap in efficienza energetica richiederebbe un investimento di 83,4 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, come indicato da Nomisma. Questo importo sarebbe destinato alla riqualificazione totale o alla sostituzione degli impianti, con una spesa media per unità abitativa di circa 24.846 euro. Questa cifra varia, con costi approssimativi di 15mila euro per appartamenti in condomini e fino a 42mila euro per edifici unifamiliari.

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